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« Explosion, una bomba ci aspettava in stazione » de Diana Vivarelli

Edizioni “L’Harmattan”, testo bilingue francese-italiano. 18 €.
Questa nuova edizione bilingue comporta un'appendice aggiornata con gli ultimi processi.
Troverete il libro in libreria o sul sito delle edizioni L'Harmattan.
In vendita nelle librerie Coop e presso la libreria Trame, via Goito 3,c Bologna

Note del Comitato di selezione del repertorio degli Scrittori Associati di Teatro,
diretto da gérard Levoyer

Ecco un testo che prende allo stomaco e non lascia indifferenti.Con la sua costruzione più cinematografica che teatrale, è uno dei migliori manoscritti che ci siano stati proposti. È un lavoro eccellente che abbiamo avuto piacere a scegliere come esempio d'originalità, di forza e d'intelligenza.Teatro-documento? Teatro-verità ? Teatro politico indubbiamente, non esattamente militante, ma che moltiplica le grida producendo prove, fatti, rapporti.
Un teatro di protesta che utilizza molti linguaggi - il romanzo, il fatto grezzo, films e constatazioni senza fioriture – e che potrebbe fare pensare, a volte, al teatro di Vinaver. L'autrice pratica un teatro che passa incessantemente dal neutro al passionale, del freddo al caldo, dell’austero al patetico. Si sente la forza di una parola che lotta contro la parola mediatica, orchestrata, manipolata, ecc... La volontà di una parola di resistenza. È un testo impegnato, volontario, essenziale, che parla del passato ma che punta il dito al nostro presente, sottolineando a qual punto la dimenticanza è la culla di tutte le estorsioni future, dagli errori che si riprodurranno.

Estratto scena sesta

CORO -Il dolore alla ferita sul dorso, il dolore alla gamba, i lividi sul corpo si confondono con la pietà e la tragedia, col sangue e la disperazione dei morti e dei feriti. Avevo un vestito viola, degli orecchini equadoriani, uno zainetto, un sacco coi panini e i dolcetti. In stazione atmosfera di festa : si parte per le ferie, si scherza e si attende tranquillamente la corriera.
Prendiamo un caffé al bar della stazione. I camerieri scherzano fra loro, delle turiste tedesche siedono a un tavolo, le guardo pensando come è piacevole viaggiare. Fuori, seduta sul mio piccolo zaino, penso a delle cose senza importanza. Ad un tratto sento un scoppio leggero, ovattato. Mi giro, sento una violenta esplosione e vedo l’intero edificio sollevarsi nel cielo. L’esplosione, il boato, la bomba.

Explosion, presentazione di Diana Vivarelli

Sono nata a Bologna e faccio parte dei 200 feriti dell’attentato del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna. 85 persone vi hanno trovato la morte, fra cui molti stranieri.
Avevo 25 anni, partivo in Grecia con degli amici, anch’essi feriti in seguito all’esplosione.
Da più di vent’anni avevo voglia di scrivere un testo teatrale sull’attentato. Da più di vent’anni non ci riuscivo. La mia memoria voleva respingere e non immergersi, voleva fuggire gli incubi e i ricordi orrendi.
Ovviamente senza riuscirci.
E poi, un giorno mio fratello mi ha detto che credeva all'innocenza di Francesca Mambro e Valerio Fioravanti, responsabili materiali dell'attentato, giudicati e condannati dalla giustizia dopo anni di processi.
La loro colpevolezza è stata chiaramente accertata da innumerevoli tribunali, corti d’appello e cassazione. Luigi Ciavardini, minore nel 1980, è stato condannato nel 2007. E’ il solo ad essere ancora in prigione. Come i suoi complici, segue la scenario di professare un’innocenza smentita dai fatti e dalle prove, mantenendo il silenzio sui mandanti e gli istigatori politici dell’attentato.
E mio fratello non è il solo a crederli innocenti ! I loro “amici” sono al governo, in partiti come Alleanza Nazionale e il Partito Radicale. Grazie a delle campagne nei media in loro favore, orchestrate da vari gruppi di pressione, sono potuti uscire di prigione. Né le condanne a vita, né il fatto che non abbiano mai rinnegato i loro atti o collaborato con la giustizia, hanno impedito che fossero scarcerati. Francesca Mambro, 95 morti, 6 condanne a vita, non vi ha più messo piede dal 2001. Ha usufruito di una sospensione della pena per maternità, maternità che dura da ormai otto anni.
Francesca Mambro ha trascorso in prigione due mesi per ogni morto. Perché ? Sulla base di quale principio giuridico la terrorista più sanguinaria del nostro paese gode di tali privilegi ? Grazie a quali strategie ? Com’e possibile, in una democrazia ? Chi comanda ? Chi li ha armati ?
Questi interrogativi sono stati alla base del mio lavoro di teatralizzazione di questi eventi.
Gli anni di piombo contano enormemente nella storia italiana e nella storia europea del dopo guerra. Perché dovremmo dimenticarli, fare il vuoto nelle nostre memorie ? Le lotte dei partigiani durante la resistenza sono la base delle nostre democrazie. Basta osservare come l'intolleranza, l'antisemitismo e la destra estrema rimontino in superficie. Ad esempio, in Francia, Le Pen continua a negare le camere a gas, esattamente per le stesse ragioni.
A Nantes, città operaia dove abito, molte persone mi chiedono delle informazioni sulla crescita dell’estrema destra e sul “fenomeno” Berlusconi. Gli ideali fondatori delle nostre Repubbliche del dopo guerra ne sopportano le conseguenze.

Couverture Explosion

Volevo saperne di più. Dovevo immergermi di nuovo negli atti processuali. Qualche anno fa avevo scritto un monologo, intitolato “Segreti di Stato„, pubblicato nella mia raccolta di commedie “All'attacco„ edito nel 2007 dalla casa editrice belga Du Cerisier.
Sono partita da questo monologo per scrivere un testo teatrale nello stile del teatro “impegnato”. La commedia include la storia e la politica italiana dalla fine della guerra ai nostri giorni, con il terrore del comunismo come tesi di fondo.


Ho lavorato a partire di documenti reali dell'epoca, dai discorsi di commemorazione, dalle emissioni televisive, dai servizi, dalle interviste, dai films, dai siti Internet…
Ho iniziato a scrivere la commedia sia in francese che in italiano, i personaggi francesi parlano il francese e gli italiani… l’italiano. Ne ho scritte due versioni : una in italiano e una in francese, 2 testi leggermente diversi, per permettere una migliore comprensione della storia.
Questa volta non ho scritto una commedia, ma un dramma, anzi una tragedia. Qusto testo teatrale s’inserisce in un contesto di bruciante attualità, in cui la memoria storica e la memoria vivente del passato sono indispensabili nell’educazione alla pace e alla tolleranza.
“L’associazione dei familiari e dei feriti del 2 agosto 1980” incoraggia e sviluppa l’aspetto culturale delle cerimonie di commemorazione. Infatti i cittadini di Bologna hanno prodotto un’enorme memoria viva, culturale e artistica su questo attentato. Ad esempio, Dario Fo e Franca Rame vi hanno partecipato con testi recitati e happenings ambulanti.
Come dispositivo scenico prevedo di utilizzare una scena nuda. Come fondo scenico, su un muro o uno schermo, sfileranno diapositive, estratti del telegiornale, filmati e fotografie. Ho attinto moltissimo materiale sonoro, films, video, fotografie, trasmissioni... sui siti internet dell’associazione : www.stragi.it - www.stragi80.com - www.cedost.it
Vincenzo Vitiello e Francesco Morri, musicisti e compositori italiani del collettivo Joe Molière, comporranno le musiche che accompagnano le rappresentazioni. In passato Joe Molière ha collaborato con la compagnia Azimut Théâtre componendo la musica della mia commedia “Utopie/Profezie” e quella dei films che ho realizzato.


Riassunto del testo teatrale “Explosion – una bomba ci aspettava in stazione”

Premio Beaumarchais-Sacd
Selezione teatro “Le Rond-Point”, scena nazionale a Parigi e a Fontanay-sous-Bois
Iscritto al repertorio degli EAT, associazione degli Scrittori Associati di Teatro

In questo testo alterno finzione e realtà, scene autobiografiche e verità storica, scene du pura fantasia e documenti processuali. Voglio mettere in scena la vita politica italiana degli anni di piombo, ed i suoi protagonisti : i servizi segreti, le bande mafiose, i gruppi di estrema destra, l'infiltrazione delle strutture politiche da parte di Gladio, l'influenza degli Stati Uniti nella politica del dopo guerra… Non so ancora se utilizzare i nomi reali dei protagonisti : questa questione è da definire con l’associazione del 2 agosto, che a livello giuridico è di ottimo consiglio e di grande aiuto.
Come filo conduttore, racconto la storia di quattro grandi amici, tre uomini ed una donna, che ne subiscono le conseguenze; la loro vita sarà influenzata, cambiata, ribaltata a causa di questi eventi storici.
La durata totale della commedia è di circa un’ora e trenta. Ho previsto 11 brevi scene, 25 personaggi.

1° scena : la mattina, in casa del generale Musumeci. Il generale, ufficiale del SISMI, (servizi segreti militari), iscritto alla P2, si prepara a comparire in tribunale. Di fronte ad un grande specchio, indossa la divisa militare e prepara la sua difesa. È accusato di depistaggio e d’avere ostacolato le indagini sull'attentato. Personaggio ambiguo, incarna le peggiori idee reazionarie, putschistes, fasciste.

2° scena : una donna, prototipo del personaggio-testimone, racconta l'attentato, le piste degli inquirenti, i depistaggi, il ruolo dei gruppi eversivi, la situazione in Parlamento, dove dei terroristi sono stati eletti.

3° scena : proiezione di un estratto del telefilm diffuso nel 1968 : “La famiglia Benvenuti„ nel quale Valerio Fioravanti interpreta il figlio di una tipica famiglia italiana dell'epoca. Proiezione muta, senza dialoghi, della scena nella quale, bambino di 8 anni, sta facendo i compiti aiutato da sua madre. Ben pettinato, ben vestito, ha l'aria di un bambino curato e vezzeggiato. Durante la proiezione si odono le voci di Valerio Fioravanti e di Francesca Mambro parlarci della loro fede politica, del loro odio per i “rossi”.

4° scena : l’ho immaginata nello stile del “teatro-immagine”, quasi senza dialoghi. Durante lo svolgimento delle scene, i curriculum vitae di Mambro e Fioravanti, vale a dire un’infinità di omicidi, atti di terrorismo e rapine a mano armata, sono recitati da una voce fuori campo. Si sentono i rumori delle sparatorie, le grida delle vittime, lo stridio di pneumatici, le porte delle automobili che sbattono, dei veicoli che partono, ecc... Gli attori recitano “a rallentatore”. Le voci fuori campo accompagnano il gioco dagli attori, dandogli ritmo ed intersecandolo, per creare un effetto globale, come una specie di danza. La proiezione di diapositive dell’epoca aiuterà a charire le situazioni.

5° scena : Bologna, qualche giorno prima dell’attentato. In un vecchio appartamento, quattro amici discutono facendo una colazione tardiva, ascoltando della musica bretone. Rituale della colazione : bevono caffè, té, imburrano tartine, mangiano cereali… Hanno circa venticinque anni, posseggono una bellezza naturale e senza artifici, sono vestiti come degli hippys, hanno i capelli lunghi e tutta la panoplia “del baba-cool„. Silvia e Carlo sono italiani, Michel e Serge francesi. Discutono della situazione politica italiana. Decidono di viaggiare insieme in Grecia il 2 agosto 1980.

6° scena : 2 agosto 1980, stazione di Bologna. Fioravanti, travestito da turista tedesco, e Mambro attraversano i binari e raggiungono un terzo complice, Luigi Ciavardini, un ragazzo con un lunga cicatrice sul viso. Lo seguono senza dire una parola ed entrano insieme nella sala d'aspetto di seconda classe. Mambro apre con discrezione il sacco da viaggio e Fioravanti vi introduce il detonatore, un temporizzatore di tipo chimico. Poi escono insieme dalla sala d'aspetto, dal lato del piazzale. Sotto la pensilina incrociano i quattro amici, che stanno aspettando la corriera, felici e contenti. Alcuni minuti dopo la stazione esplode. Silvia si ritrova all'ospedale, dove si ricorda dei primi minuti che hanno seguito l'attentato.

7° scena : in una stanza oscura : Francesco Pazienza, collaboratore dei servizi segreti, ed il generale Santovito, capo dei servizi segreti, organizzano una vasta operazione di depistaggio, per creare delle false prove e fare credere ad una pista internazionale. Vogliono evitare che i gruppi terroristi di estrema destra siano sospettati. Il generale telefona a Licio Gelli, ex-camerata, capo della Loggia P2 ed intermediario del sostegno dato dalla Cia e dalla NATO.

8° scena : Bologna, 19 gennaio 1987. Di fronte alla prigione Dozza, alcune ore prima dell'inizio del processo, una o un giornalista realizzano un servizio che ci descrive l’atmosfera e il risultato del processo.

9° scena : stessa scenografia che nella scena del telefilm “La famiglia Benvenuti„. Mambro è seduta accanto alla figlia per aiutarla a fare i compiti. La bimba di 9 anni le parla delle difficoltà che incontra a farsi degli amici. Sua madre ne approfitta per spiegarle e guistificare le ragioni delle sue scelte.

10° scena : nella sala del tribunale della Corte di Cassazione di Roma. La corte, gli avvocati, il pubblico. Questo momento del processo serve a dimostrare, con le prove concrete, la colpevolezza degli imputati. Ogni situazione è rappresentata da un flash-back sul passato.

11° scena : primo agosto 2010, Bologna. Carlo, Silvia, Michel e Serge si ritrovano da Alice, un’amica di lunga data e della stessa età. Mentre preparano la cena, discutono del trauma subito e delle sue ripercussioni, della delusione di un processo incompleto, dell'attualità dell'attentato rispetto alla politica italiana del momento, con un partito di estrema destra al governo. La commedia termina con delle bellissime poesie scritte da Gian Pietro Testa in memoria delle vittime.


Inchiesta e processi

Il 23 novembre 1995, la Corte di Cassazione ha pubblicato le seguenti sentenze : gli esecutori materiali dell'attentato Valerio Fioravanti e sua moglie Francesca Mambro sono condannati all'ergastolo ; sono condannati per depistaggio Licio Gelli, gran maestro della Loggia massonica Propaganda Due (P2), Francesco Pazienza e due ufficali del SISMI : il generale Pietro Masumeci e il colonnello Giuseppe Belmonte.

Pazienza, capo del Super-SISMI nel 1980, era tra l'altro accusato, col generale Musumeci, di aver collocato nel treno Taranto-Milano, in gennaio 1981, una valigia di esplosivo dello stesso tipo che quello utilizzato alla stazione di bologna, al fine di fuorviare le piste dell'inchiesta.

Il 9 giugno 2000, la Corte di Assise di Bologna ha pronunciato altre condanne : 9 anni di prigione per Massimo Carminati, estremista di destra, e quattro anni e mezzo per Federigo Mannucci Benincasa, ex-direttore del SISMI a Firenze, e Ivano Bongiovanni, criminale di diritto comune legato all'estrema destra extra-parlamentare. L'ultimo accusato è Luigi Ciavardini, condannato a trent'anni, condanna che conferma quella del 2007. Continua a dichiararsi innocente.

Il 9 gennaio 2020, qualche minuto prima delle ore sedici, il tribunale di Bologna ha emesso la sentenza : ergastolo per Gilberto Cavallini, ex-terrorista fascista dei Nar. Cavallini, 67 anni, è stato accusato di cospirazione con l'intento di commettere un attentato. Secondo il pubblico ministero di Bologna, ha fornito un aiuto logistico agli autori materiali dell'attentato del 2 agosto 1980.

Secondo il settimanale italiano « l'Espresso » di dicembre 2020, il finanziamento dell'attentato è stato effettuato via dei conti svizzeri per un montante di cinque milioni di dollari americani rubati alla « Banca Ambrosiana » dichiarata fallita dal banchiere Roberto Calvi.1

Il 2 agosto in Italia è considerato come il giorno della memoria di tutti i massacri terroristici. La ricostruzione della stazione ha preservato il buco causato dall'esplosione nella sala d'attesa e persino l'orologio, che indica ancora le ore 10,25.

Messo in causa quattro decenni dopo i fatti dai magistrati ormai a carico di questo processo tentacolare, Paolo Bellini è un ex attivista dell'organizzazione neofascista « Avanguardia Nazionale » e assassino pentito della Ndrangheta, la mafia calabrese. Inoltre, secondo l'accusa, una foto attesta la sua presenza a Bologna il mattino dell'attentato - fatto che la sua difesa rifiuta - e sua moglie ha fornito un alibi falso.

Diversi altri accusati, fra cui delle persone dei servizi segreti militari italiani, sono stati condannati a delle pene più leggere, dai sette agli otto anni di prigione, per aver ostacolato le indagini e aver rallentato la ricerca della verità.

Le famiglie delle vittime e molti italiani pensano che sono stati condannati unicamente gli esecutori e che i veri mandanti restano sconosciuti e impuniti.

L'Italia, a partire degli anni 1960, ha conosciuto un'ondata di violenza che ha provocato centinaia di vittime. Di fronte al « terrorismo rosso », il « terrorismo nero » seguiva « una strategia della tensione » destinata a favorire l'emergenza di un regime politico autoritario.2

1 Attentato della stazione di Bologna, http://fr.wikipedia.org
2 J.-L.D. con AFP Italia : un autore presunto dell'attentato omicida di Bologna nel 1980 davanti alla giustizia, 16 aprile 2021. http://www.20minutes.fr


Intervista di Diana Vivarelli su Telesanterno Italia il 30 Gennaio 2022


Marilyn forever

Testo italiano pubblicato nella raccolta “Marilyn après tout”
Edizioni “Cahiers de l’égaré”. 18 €
In vendita sul sito della compagnia di teatro http://azimut.theatre.free.fr

Page de couverture du livre Marilyn Après Tout

18 donne, 18 uomini dai 17 ai 71 anni hanno scritto in italiano, francese, americano, russo, arabo, bulgaro su Marilyn Monroe per raccontarci un’attrice mitica, donna intelligente, sensibile, complessa.

Estratto del testo

MARILYN, da angelo del focolare a diva, da scialba ad adorabile, sogno di tutte le bambine allevate per piacere.
Non, non sarò un oggetto senza cervello una bambola sfasciata una bellezza distrutta.
Anche se sono nata lo stesso giorno di LEI, alla stessa ora, sessantanove anni dopo.
Raccomandazione di mia madre: “MARILYN racchiude il destino di tutte le donne, si ammira l’involucro, si ignora l'interno. Simbolizza le donne che hanno vissuto e amato liberamente, senza ostacoli morali o sociali. Le è costato la vita.”
Mia madre non mi voleva. Mia madre mi giudica egoista insensible cattiva. “È per il tuo bene, un giorno mi ringrazierai.”
Mia madre, stessa bellezza stesso aspetto, l’idolatrava.
Mia madre - vita sentimentale fallita, passava di sconfitta in sconfitta, da speranza delusa a fiducia tradita - mia madre mi ha chiamata Marilyn.