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Biografia

Diana Vivarelli

Diana Vivarelli, nata à Bologna, è scrittrice regista, attrice, direttrice della compagnia Azimut Théâtre.

Vive a Nantes, in Francia, dal 1995.

Diana Vivarelli ha scritto una trentina di commedie.

In Italia, la sua commedia “Explosion, una bomba ci aspettava in stazione” è stata recitata a Carpi al circolo Cabassi.

In Francia, “Explosion, una bomba ci aspettava in stazione” ha ottenuto il premio Beaumarchais, è stata premiata dall’associazione nazionale francese degli scrittori teatrali EAT e figura nel loro repertorio, è stata selezionata dall’associazione Influenscènes e letta nel Théâtre du Rond-Point a Parigi, è stata recitata in Avignon nel teatro Alya durante il festival 2011, ed è attualmente in tournée a Parigi e nella regione della Loira.

Il testo teatrale di Explosion è pubblicato in versione bilingue italiano-francese dalle Edizioni de l’Amandier. 26 sue commedie sono state pubblicate:

Nel 2003, ha creato una nuova forma artistica : il “video-forum”. Ha girato tre documentari con questo nuovo metodo da lei inventato :

Quest'ultime due pellicole, disponibili in DVD, sono regolarmente proiettate ed hanno suscitato un'accoglienza entusiasta, soprattutto in occasione di dibattiti su queste questioni di società.

Diana Vivarelli

Diana Vivarelli comincia i suoi primi passi sulla scena all'età di sei anni, con suo padre Giorgio Vivarelli, autore, regista, pedagogo, specializzato nell'insegnamento teatrale nelle scuole.

Nel 1975 vince il concorso e diventa insegnante elementare nella provincia di Bologna, prima per gli adulti, poi nelle biblioteche e nelle classi sperimentali (Monte Pastore, Riale).

Nel 1981, lascia il suo posto di ruolo d’insegnante e viaggia per diversi anni in Asia, in America latina, in Africa.

Nel 1990 si stabilisce a Parigi, dove segue dei corsi di drammaturgia. Nel 1995, Diana Vivarelli fonda a Nantes la Compagnia Azimut Théâtre. Con la sua compagnia, installata nel cuore di quartieri popolare, mette in scena, crea i costumi, le scenografie, le luci delle commedie che scrive, nello spirito delle “troupes” di una volta.

Al di fuori dei circuiti ufficialmente riconosciuti dalle istituzioni, le sue commedie piacciono in particolare ai giovani, alle donne, a tutti coloro che trovano il teatro d'oggi convenzionale e polveroso. Pratica un teatro “coperativo„ ed innova mescolando i generi, gli stili, gli scenari.

Diana Vivarelli ha creato 18 commedie, recitate principalmente dalla sua compagnia. Le sue commedie sono state rappresentate circa 300 volte, trentamila spettatori vi hanno assistito.

Tra derisione, satira, anticonformismo e burlesco, le sue commedie vogliono mostrare i clichés ed il grottesco delle situazioni ordinarie. Denunciano le ineguaglianze sociali, il razzismo, l'intolleranza, la disoccupazione, il sessismo. La sua parola non è mai moralista. Sa abbordare gli argomenti drammatici con precisione ed umorismo, con passione e ricerca artistica.

La varietà artistica delle sue commedie è impressionante, ispirata alla Commedia dell'arte, al teatro greco, alle commedie senza testo, al teatro-forum di Augusto Boal.

Nei suoi testi, Diana Vivarelli non fa le cose a metà : nelle sue commedie la donna non hanno il “cattivo ruolo”. Non è l’intrigante ma l’attrice del cambiamento. I suoi personaggi femminili sovvergono gli atteggiamenti e le idee ricevute, non si sottopongono ai ruoli imposti, disturbano gli a-priori ed il moralismo ambiente.

La sua scrittura pura e limpida dissimula uno spessore che non si rivela alla prima lettura. Lontano dallo stile falsamente dotto, Diana Vivarelli mette la ricerca del senso e l'impegno al centro della sua opera.

20 estratti degli spettacoli e dei films, altre informazioni sul suo percorso e sulla compagnia Azimut Théâtre possono essere consultati sul sito della sua compagnia : http://azimut.theatre.free.fr


Diana presentata da chi la conosce

Presentazione di Amandine Ranger, attrice della compagnia Azimut

Diana Vivarelli : donna di teatro
Diana Vivarelli è attrice, ma non solo : è anche regista, scrittrice, comédienne e ha fondato la compagnia Azimut.
Non è facile presentare Diana. Si potrebbe scrivere un romanzo sulla sua vita frenetica.
La storia di Diana con il teatro comincia fin dall'età di 6 anni, quando recitava con i compagni di classe. Da allora, il teatro continuerà fare parte della sua vita.

Diana Vivarelli

Viaggiatrice
Diana ha viaggiato per anni in America, in Africa ed in Asia e in particolare in Cina, viaggio che ha ritrascritto nel libro “Viaggiare da soli nella Cina profonda”. Si è nutrita dei suoi viaggi per rafforzare il suo senso critico.

Femminista
Femminista, lo è sempre stata. Ha fatto parte dei movimenti femministi a Bologna negli anni 1970. Il punto di vista femminista transpira in tutte le sue commedie.
Nel 1999, scrive e mette in scena “8 marzo 2032, festa dell'abolizione del sessismo„ insieme alle donne del circolo femminista “Espace Simone de Beauvoir”.
Nel 2005 ha girato un film sui diritti delle donne: “Io, tu, ella... noi eravamo, voi sarete, esse sono”, con 24 attrici e attori.

Impegnata
Tra derisione, satira, anticonformismo e burlesco, le sue commedie mostrano i clichés ed il grottesco delle situazioni ordinarie. Denunciano le diseguaglianze sociali, il razzismo, l'intolleranza, la disoccupazione, il sexisme. La sua parola non è mai moralista. Sa abbordare gli argomenti drammatici con precisione ed umore.

Appassionata
Appassionata, Diana lo è nella novità della ricerca artistica. La varietà delle sue commedie è impressionante, dalla Commedia dell' Arte al teatro greco vecchio, dalle commedie coreografiche al teatro politico.

Inesauribile
Diana è inesauribile, ha già scritto, messo in scena e recitato più una trentina di commedie.

Presentazione di Jean-Luc Alliot, attore e formatore

Diana la scrittrice
Nelle sue commedie, Diana Vivarelli crea per le donne dei ruoli positivi. Non sono più le intriganti ma le protagoniste dei cambiamenti, dell’evoluzione. I suoi personaggi femminili respingono gli atteggiamenti e le idee paternalistiche, non si sottopongono a dei ruoli imposti, disturbano il moralismo ambientale.
La sua scrittura limpida dissimula uno spessore che non si rivela alla prima lettura. Lontano dallo stile falsamente dotto, pone la ricerca del senso e l'impegno al centro della sua opera.
Diana Vivarelli, italiana, scrive le commedie nella sua lingua d'adozione, il francese dell'ovest della Francia. La sua lingua è quella del popolo, dell’ “argot”, del dialetto, quella dei cittadini del mondo, e non quella del conformista snob, che copia il potere artistico dominante.
La letteratura che piace a questo ribelle è quella di Franca Rame, Dario Fo, Simone Beauvoir, Jacques Prévert, Panaït Istrati, Pirandello.

Sperimentatrice del teatro agip-prop e d'”intervention”
Diana Vivarelli lascia Bologna, la sua città, per stabilirsi a Parigi nel 1991. Facendo la sua l'idea di Luigi Pirandello “L’arte, è la vita, non un ragionamento„, si lancia nella scrittura teatrale.
Scrive delle commedie “impegnate”: contro il razzismo, il nucleare, le discriminazioni sul lavoro, la precarietà delle donne.
Nel 1998, fonda a Parigi con cinquanta compagnie del mondo intero il collettivo “Teatro in movimento„. Questo collettivo organizza il Festival internazionale di teatro azione, alternativo e itinerante, che si svolge ogni due anni in Francia, Belgio, Lussemburgo, Italia, Québec, Marocco, Burkina-Faso, Palestina, India...

Fondatrice della compagnia Azimut
Nel 1995 Diana Vivarelli fonda a Nantes la Compagnia Azimut Teatro. Con la sua compagnia, installata nel cuore delle zone popolari, mette in scena, crea i costumi, gli accessori, le luci delle commedie che scrive. In qualche anno crea per la compagnia un repertorio di una trentina di commedie. Contrariamente ai circuiti ufficialmente riconosciuti dalle istituzioni, le sue creazioni piacciono in particolare ai giovani, alle donne, a tutti coloro che trovano il teatro di oggi convenzionale e polveroso. Pratica un teatro “coperativo„, mescolando i generi, gli attori professionali e dilettanti, i disoccupati, i volontari di associazioni, i giovani, gli anziani, gli allievi-attori... fin dalle sue prime opere.

Diana Vivarelli

Artista dalle scelte femministe
Nel 1999 mette in scena, con le donne del centro femminista di Nantes “Espace Simone de Beauvoir”, la commedia scritta collettivamente “Otto marzo 2032, fine dell'abolizione del sessismo“, commedia che, fin dalla sua presentazione al festival nantese Tissé-Métisse, è recitata ancora in Francia ed in Germania nei circuiti femministi. Il suo impegno per le donne, il suo combattimento femminista non è soltanto una scelta di vita ma attraversa tutto il suo repertorio e la sua opera. Le sue commedie offrono alle attrici i ruoli principali e positivi.

Regista di talento ed esigente
I suoi spettacoli sono recitati sia nei quartieri che nei teatri, a Limoges, a Parigi, in Belgio, in Italia... A l`occasione di lotte, nelle scuole, all’aperto, nei centri sociali...
Sempre a contro corrente, non si soddisfa mai della facilità, le lotte, gradisce combattere per un'idea o per una causa, con passione, con ardore.

Formatrice militante del teatro-educazione
Nella regione della Loira, Diana Vivarelli anima numerosi tirocini con allievi delle scuole e, soprattutto, scrive e mette in scena spettacoli pluridisciplinare a partire dalle storie e dalle parole degli allievi. In occasione delle rappresentazioni con e per gli allievi, gli applausi nutriti ed i ringraziamenti ricompensano il suo impegno, il tono libero, moderno, innovatore del suo lavoro. La sua pedagogia, basata sul metodo Freinet, è quella che gli hanno trasmesso suo padre, esperto del teatro a scuola, e la sua madre, dottore in scienze dell'istruzione.

“Una delle funzioni specifiche della scuola è l'istruzione alla socializzazione, che si orienta e si conferma in una dimensione d'apertura agli altri. (...) Occorre ricordarsi che l'uomo agisce soltanto se è motivato. Nella scuola tradizionale, (la scuola selettiva) gli allievi “non sanno „, il professore “sa„. Ciò che gli alunni devono imparare è già deciso dai programmi e dall’idea che il professore ha dell’insegnamento. Il professore insegna a tutti le stesse cose nello stesso modo, dunque colui che non impara è pigro o mentalmente insufficiente. Colui che impara è ricompensato, quello che non impara è punito (riadattato, trascurato, separato...) Ogni allievo ha per obiettivo principale di mostrare la sua capacità mentale e manuale, oltre al suo comportamento disciplinato. Risultato: selezione e disqualificazione. Nel migliore dei casi, l'apprendistato si conclude con il cursus scolastico, nel peggiore dei casi, c'è contestazione apparentemente immotivata. Contro l'insufficienza di tecniche adeguate, si ricercano tecniche nuove: la drammatizzazione ne fa parte. Implicazione attiva: ricerca, drammatizzazione, lavoro di gruppo. Tutto ciò non può dare frutti se rappresenta soltanto un innesto su una vecchia pianta. Il professore deve proseguire il suo metodo d'apprendimento durante tutto l’anno scolastico.”

Estratto di una conferenza di Giorgio Vivarelli sulla pratica del teatro a scuola.
Istituto universitario di formazione degli inseganti, Bologna 1975

Artista inventiva ed innovatrice, regista di films
Diana Vivarelli crea nel 2003 una nuova forma artistica: la video-forum.
La ripresa video al posto della rappresentazione permette ad nuovo pubblico di esprimersi senza il timore di un confronto diretto con gli spettatori. Nell'ottobre 2003, Diana Vivarelli gira La sedia a chiacchere, sul diritto alla cultura, il suo primo film come regista. Come di solito innova, inventa, rompe con i metodi tradizionali per arrivare ad un'opera ancora una volta inclassabile, a metà strada tra la realtà ed il romanzo. Questo film di 50 minuti è stato girato con una camera fissa, in quattro giorni, con gente di associazioni, attori dilettanti, operai, disoccupati... Il risultato è un mélange de documentario, di fiction, di emozioni, di rivendicazioni. Il film La sedia a chiacchere è stato programmato a Nantes all’occasione del congresso mondiale dei diritti umani organizzata dall'Unesco nel 2004.
Ha sviluppato la tecnica del teatro-immagine con due creazioni: Il sangue della terra, commedia interamente coreografica, recitata Place du Commerce a Nantes, a Rezé e a Angers, in sostegno allo sforzo di pace nel conflitto palestino-istraelino e La schiavitù è storica o contemporanea, in occasione del festival Tissé-Métisse (Nantes) nel 1997.

Presentazione di Maryse Guerlais, professoressa all’università di Nantes e militante femminista del circolo “Espace Simone de Beauvoir”

Diana l’impegnata
I testi di teatro di Diana Vivarelli non appartengono alla letteratura “gentillette”, che seduce e rassicura con la scrittura convenzionale di drammi personali o collettivi e “di amooore seeempre„ che ostruisce tutte le breccie. I suoi testi non sono del genere “chic e schoc„ di quegli autori che trasformano in culto il cinismo perverso e brutale, di cui raffollano le critiche alla moda.
Diana VivarelliLe donne messe in scena nelle sue commedie hanno lasciato il ruolo – così presente nel teatro e altrove - di assistenti degli uomini. Nello stesso tempo ancorate - per necessità – alle contingenze materiali e trasportate dalla loro resistenza alla sottomissione, al di qua e al di là delle contraddizioni vissute dai personaggi maschili.

Presentazione di Pascal Gaillard, attore e regista

La teatralità nelle sue commedie
Con Diana Vivarelli, non si parlerà di teatro ma piuttosto di teatralità, cioè della capacità che abbiamo tutti - e non soltanto gli attori professionali - di osservarsi con distacco, di vederci così come siamo oltre il velo delle abitudini. Il suo lavoro è perciò un tentativo di un processo di trasformazione e di retrascrizione della realtà.

 

Le sue creazioni

Diana Vivarelli ha creato 18 opere teatrali. Li ha scritte, messe in scena, ne ha creato gli scenarii, i costumi, le luci. Recita in tutte le sue commedie.
Le sue commedie sono state rappresentate almeno 300 volte, circa trentamila spettatori vi hanno assistito.